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Violenza sulle donne: picco di telefonate durante il lockdown

 

Per molte donne restare in casa non è un invito rassicurante.

La convivenza forzata può trasformarsi in violenza domestica.

L'1522 in aiuto delle donne.

 

I confinamenti e le quarantene sono essenziali per ridurre il Covid-19 ma possono intrappolare le donne con partner violenti.

 

Se durante i primi giorni di confinamento il numero delle chiamate ai servizi telefonici di aiuto ha visto un brusco calo, successivamente le aggressioni e i femminicidi sono aumentati del 20% e con essi, dunque, anche i numeri delle donne che si sono rivolte alle linee telefoniche verdi.

 

Ben oltre 1.200 donne in più si sono rivolte ai centri anti-violenza D.i.Re in poco più di un mese, un dato – dicono dalla rete – che conferma quanto la convivenza forzata abbia ulteriormente esacerbato situazioni di violenza che le donne stavano vivendo.

 

Questi dati mostrano l'impatto catastrofico che Covid-19 potrebbe presto avere su donne e ragazze in tutto il mondo", ha dichiarato Natalia Kanem, direttore esecutivo dell'Unfpa. "La salute e i diritti riproduttivi delle donne devono essere tutelati a tutti i costi. I servizi devono continuare, le forniture devono essere consegnate e le persone vulnerabili devono essere protette e supportate".

 

Fondamentali nel periodo di quarantena sono state le varie campagne di comunicazione e sensibilizzazione messe in atto da diversi artisti mediante i mass media e mirate alla diffusione della conoscenza delle modalità tramite le quali uscire dalla violenza.

 

Non vi è dubbio che il periodo era particolare ed il confinamento non permetteva alle donne di recarsi presso il centro antiviolenza o le forze dell’ordine e, dunque, soprattutto durante tale periodo il numero verde 1522, contattabile sia chiamando sia tramite app”1522”, attivo 24 ore su 24, disponibile in italiano ed in altre 4 lingue (inglese, francese, spagnolo e arabo) ha costituito uno strumento fondamentale di lotta alla violenza sulle donne.

 

Soprattutto l’app è risultata utile in condizioni in cui anche fare una telefonata poteva esporre la donna ad ulteriori rischi per la propria incolumità. Per tale motivo è stata rafforzata la campagna di comunicazione, riportando in Rai lo spot #LiberaPuoi e realizzando una nuova campagna di sensibilizzazione con diversi artisti attenti a questo tema.

 

 

 

Fondamentale è anche l’app Youpol della Polizia di Stato per la segnalazione di violenza domestica, anche in anonimato, alle questure.

 

 

 

 

Altrettanto importante è stato il contributo delle farmacie che con l’accordo raggiunto con il Dipartimento per le Pari Opportunità, si sono aggiunte come un importante presidio informativo per l’accesso all’1522. In particolar modo encomiabile è stata l’iniziativa “mascherina1522”, una parola d’ordine che le donne vittima di violenza possono segretamente segnalare ai farmacisti per segnalare la loro condizione di vittime di violenza.

 

 

Avv. Fatima Santina Kochtab

 

 

Alla luce dei dati elencati risulta utile:

 

  

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